E’ così, per Elena Bono, che anche un brigante si ritrova a dire cose vere e sante.
Una meditazione per la Pasqua.
Oggi, Domenica delle Palme, a Messa c’era la lunga lettura della Passione di Cristo.
“Sera di Emmaus” è un testo teatrale forse fra i meno conosciuti di Elena Bono, in cui la scrittrice ebbe la geniale idea di immaginare che nella folla scalmanata di quei giudei che gridavano a gran voce a Pilato di liberare Barabba e di crocifiggere Gesù, uno solo, un brigante di nome Jusuf, urlava invece che fosse liberato Gesù.
In questa azione teatrale Gesù e Jufus si incontrano poi a Emmaus, nella locanda “Panis Bonus – vinum optimun”, dove si trovava Gesù, ora risorto, e dove Jusuf arriva trafelato correndo e dice a Debora, la bellissima figlia della padrona della locanda:
Jusuf: “Debora, presto, presto. Andiamo via di qui. Barabba vuole uccidermi.
Gesù (dall’altra stanza)”: “Prendete mangiate. Questo è il mio corpo. Prendete bevete. Questo è il mio sangue”.
Jusuf (trasalendo): “Ah questa voce e che strane parole. Forse soltanto lui quell’uomo che è stato crocifisso (inginocchiandoglisi davanti) Gesù di Nazareth, sei proprio tu? O io divento pazzo?”
Gesù: “Sono io amico mio. Io ti ho già visto ed ho già udito la tua voce (sorride) molto più potente. Sotto la torre Antonia, appena fuori dal Pretorio. Sei stato l’unico a gridare il mio nome quando fu posta la domanda: chi lascerò libero dei due? Gesù di Nazareth o il brigante Barabba?
Jusuf: “Onestamente, mio Signore, ti dirò tutta la verità: che da sempre Barabba è mio nemico accanito e giurato. Anch’io sono un brigante, poco meno di lui. Non rubo ai poveri, Signore, e amo questa donna onestamente e la voglio sposare mentre Barabba la vuole solo stuprare. Aiutami, Signore. Io non ti chiedo come sei qui dopo essere stato crocifisso. Credo che tu sia veramente figlio di Dio, ma adesso fa un miracolo. Dì a questa donna di fuggire con me senza più indugio che Barabba mi segue, e vuole uccidermi. Quando gridavo in piazza il tuo nome, Signore, solo io in tanta folla – ma non avevi tu qualche discepolo, proprio nessuno?...
Gesù (con un triste sorriso): “Eh sì. Me avevo dodici. Tutti fuggiti. Tutti dispersi. Solo mia madre e poche donne mi hanno seguito fino all’ultimo sotto la croce…
Il racconto naturalmente continua, dipanandosi in cinque scene. Ma già in queste righe ci sono tanti spunti per riflettere sulla Provvidenza e la Misericordia di Dio che, incessantemente, si piega su ogni miseria umana e la trasfigura.
20 Marzo 2016 (Domenica delle Palme)
N.B. MORTE DI ADAMO, oggi disponibile solo in formato e-book, è considerato il capolavoro assoluto di Elena Bono. Si tratta di un polittico di otto racconti incentrati sulla vita, morte e resurrezione di Cristo. Su questi racconti, ed in particolare su quello più lungo, "La moglie del procuratore", Elena Bono sognava che fosse realizzato un film.