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titolo 2016-06-03 - Solennità del Sacro Cuore di Gesù

“SORGI, DUNQUE, O ANIMA AMICA DI CRISTO!”.

SOLENNITA’ DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESU’ E FESTA CUORE IMMACOLATO DI MARIA:

LA CHIESA CELEBRA DI SEGUITO LE DUE FESTE LITURGICHE, A SOTTOLINEARE IL LEGAME INDISSOLUBILE DI GESU' E MARIA NEL PIANO DI SALVEZZA DI DIO.

Considera anche tu, o uomo redento, chi, quanto grande e di qual natura sia colui che pende per te dalla croce. La sua morte dà la vita ai morti, al suo trapasso piangono cielo e terra, le dure pietre si spaccano”.

Inoltre, perché dal fianco di Cristo morto in croce fosse formata la Chiesa e si adempisse la Scrittura che dice: “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto” (Gv. 19,37), per divina disposizione è stato premesso che un soldato trafiggesse e aprisse quel sacro costato. Ne uscì sangue ed acqua, prezzo della nostra salvezza. Lo sgorgare da una simile sorgente, cioè dal segreto del cuore, dà ai Sacramenti della Chiesa la capacità di conferire la vita eterna ed è, per coloro che già vivono in Cristo, bevanda di fonte viva “che zampilla per la vita eterna” (Gv. 4,14).

Sorgi, dunque, o anima amica di Cristo”. (Dalle Opere di San Bonaventura Vescovo, Ufficio delle Letture, Solennità del Sacro Cuore, Liturgia delle Ore Tomo III ebook, pag. 600).

In occasione del Giubileo dei Sacerdoti, voluto da Papa Francesco, e che si sta svolgendo proprio nel pieno della solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, il Santo Padre indica il Cuore di Cristo come il centro della vita sacerdotale.

Nella prima delle meditazioni sulla misericordia, tenuta nella Basilica di San Giovanni in Laterano la mattina di giovedì 2 giugno (2016), Papa Francesco ha citato l’enciclica di Pio XIIHaurietis Aquas”.

Parlando del Sacro Cuore di Gesù, culto particolarmente celebrato nel mese di giugno, ha consigliato i Vescovi e i Preti che lo ascoltavano di rileggere il testo di Pacelli. «Ricordo che quando è uscita quell’enciclica - ha detto Papa Bergoglio - ci fu chi storcendo il naso disse che quello del Sacro Cuore era un culto da suore». Invece «ci farà bene leggerla», ha aggiunto, anche se qualcuno dirà «è preconciliare».

Francesco ha spiegato che «il cuore di Gesù è il centro», e forse proprio le suore, che sono «madri» nella Chiesa, lo hanno capito meglio. “Il cuore di Cristo è un cuore che sceglie la strada più vicina e che lo impegna – sottolinea Papa Francesco.  Questo è proprio della misericordia, che si sporca le mani, tocca, si mette in gioco, vuole coinvolgersi con l’altro, si rivolge a ciò che è personale con ciò che è più personale, non “si occupa di un caso” ma si impegna con una persona, con la sua ferita. Guardiamo al nostro linguaggio. Quante volte, senza accorgerci, ci viene da dire: “Ho un caso…”. Fermati! Di’ piuttosto: “Ho una persona che…”. Questo è molto clericale: “Ho un caso…”, “ho trovato un caso…”. Anche a me viene spesso. C’è un po’ di clericalismo: ridurre la concretezza dell’amore di Dio, di quello che ci dà Dio, della persona, a un “caso”. E così mi distacco e non mi tocca. E così non mi sporco le mani; e così faccio una pastorale pulita, elegante, dove non rischio niente. E pure dove – non scandalizzatevi! – non ho la possibilità di un peccato vergognoso. La misericordia va oltre la giustizia e lo fa sapere e lo fa sentire; si resta coinvolti l’uno con l’altro. Conferendo dignità – e questo è decisivo, da non dimenticare: la misericordia dà dignità – la misericordia eleva colui verso il quale ci si abbassa e li rende entrambi pari, il misericordioso e colui che ha ottenuto misericordia. Come la peccatrice del Vangelo (Lc 7,36-50), alla quale è stato perdonato molto, perché ha amato molto, e aveva peccato molto”…

Facendo poi riferimento alle letture della Solennità del Sacro Cuore, Papa Francesco, nella sua omelia odierna in Piazza San Pietro, ha detto rivolgendosi ai Sacerdoti: “Per aiutare il nostro cuore ad ardere della carità di Gesù Buon Pastore, possiamo allenarci a fare nostre tre azioni, che le Letture di oggi ci suggeriscono: cercare, includere e gioire”.

Subito dopo la Solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa celebra la festa liturgica del Cuore Immacolato di Maria,  istituita da Papa Pio XII nel 1944 a ricordo della sua consacrazione del mondo avvenuta nel 1942.

La preghiera che Pio XII diffuse alla radio il sabato del 31 Ottobre 1942 sembra composta anche per i nostri giorni:

RADIOMESSAGGIO DI SUA SANTITÀ PIO XII

PREGHIERA PER LA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA
E DEL GENERE UMANO AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA*

Sabato, 31 ottobre 1942

 Regina del Santissimo Rosario, ausilio dei cristiani, rifugio del genere umano, vincitrice di tutte le battaglie di Dio! supplici ci prostriamo al vostro trono, sicuri di impetrare misericordia e di ricevere grazie e opportuno aiuto e difesa nelle presenti calamità, non per i nostri meriti, dei quali non presumiamo, ma unicamente per l'immensa bontà del vostro materno Cuore.

A Voi, al vostro Cuore Immacolato, in quest'ora tragica della storia umana, ci affidiamo e ci consacriamo, non solo in unione con la Santa Chiesa, corpo mistico del vostro Gesù, che soffre e sanguina in tante parti e in tanti modi tribola, ma anche con tutto il mondo straziato da feroci discordie, riarso in un incendio di odio, vittima della propria iniquità.

Vi commuovano tante rovine materiali e morali; tanti dolori, tante angoscie di padri e di madri, di sposi, di fratelli, di bambini innocenti; tante vite in fiore stroncate; tanti corpi lacerati nell'orrenda carneficina; tante anime torturate e agonizzanti, tante in pericolo di perdersi eternamente!

Voi, o Madre di misericordia, impetrateci da Dio la pace! e anzitutto quelle grazie che possono in un istante convertire i cuori umani, quelle grazie che preparano, conciliano, assicurano la pace! Regina della pace, pregate per noi e date al mondo in guerra la pace che i popoli sospirano, la pace nella verità, nella giustizia, nella carità di Cristo. Dategli la pace delle armi e la pace delle anime, affinché nella tranquillità dell'ordine si dilati il regno di Dio.

Accordate la vostra protezione agli infedeli e a quanti giacciono ancora nelle ombre della morte; concedete loro la pace e fate che sorga per essi il Sole della verità, e possano, insieme con noi, innanzi all'unico Salvatore del mondo ripetere: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà! (Luc. 2, 14).

Ai popoli separati per l'errore o per la discordia, e segnatamente a coloro che professano per Voi singolare devozione, e presso i quali non c'era casa ove non si tenesse in onore la vostra veneranda icone (oggi forse occultata e riposta per giorni migliori), date la pace e riconduceteli all'unico ovile di Cristo, sotto l'unico e vero Pastore.

Ottenete pace e libertà completa alla Chiesa santa di Dio; arrestate il diluvio dilagante del neopaganesimo; fomentate nei fedeli l'amore alla purezza, la pratica della vita cristiana e lo zelo apostolico, affinché il popolo di quelli che servono Dio aumenti in meriti e in numero.

Finalmente, siccome al Cuore del vostro Gesù furono consacrati la Chiesa e tutto il genere umano, perché, riponendo in Lui ogni speranza, Egli fosse per loro segno e pegno di vittoria e salvezza; così parimenti noi in perpetuo ci consacriamo anche a Voi, al vostro Cuore Immacolato, o Madre nostra e Regina del mondo : affinché il vostro amore e patrocinio affrettino il trionfo del Regno di Dio, e tutte le genti, pacificate tra loro e con Dio, Vi proclamino beata, e con Voi intonino, da un'estremità all'altra della terra, l'eterno Magnificat di gloria, amore, riconoscenza al Cuore di Gesù, nel quale solo possono trovare la Verità la Vita e la Pace.

 

di Stefania Venturino

 

 

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