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titolo 2018-06-29 - San Pietro Apostolo - Papa Francesco: “Cosa dice Gesù a Pietro? Tre cose: “Amami, pascola, preparati”.

"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa" (Mt 16, 18).

La religione  cristiana non è una filosofia, una concezione astratta della vita e dell’uomo,  ma una esperienza di vita che si realizza per grazia di Dio, con la mediazione di Cristo e della Sua Chiesa, e con il consenso dell’uomo.  Nella nostra società multiculturale e multi-religiosa, ma soprattutto in un mondo in cui i ritmi di vita sono oggettivamente frenetici, lo spazio per la preghiera, la riflessione, il silenzio, la meditazione, il discernimento, diventano sempre più un bene raro e prezioso, da ricercare con volontà e determinazione. Senza il desiderio di ascoltare e di trovare la Verità,  senza la nostra disponibilità a faticare e se necessario a soffrire per conoscere Dio e fare la Sua Volontà, la vita si svuota di significato e fede cattolica rischia di non riuscire più a brillare nella sua grandezza e bellezza.

Ma come faremmo a crescere nella conoscenza di Dio senza la mediazione della Chiesa [1] che da secoli studia e approfondisce incessantemente la Parola di Dio, la teologia, la morale e la dottrina cristiana? E quale è il compito di Pietro, vicario di Cristo e quindi Capo supremo della Chiesa, di tutta la comunità dei credenti?

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica viene definita la Chiesa, con i suoi attributi, compiti e ministeri. Fra questi l’annuncio del mistero pasquale, la confessione della fede il un solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, il custodire il deposito della fede nella sua integrità a partire dalla successione continua della predicazione apostolica [2], l’essere esempio di santità cristiana, esercitando i ministeri del governo e del servizio della Chiesa e dell’insegnamento della morale [3].

Il compito di Governo, nella Chiesa, va sempre inteso come servizio, non come esercizio di un potere fine a sé stesso o peggio autoritario. “Alla natura sacramentale del ministero ecclesiale, è intrinsecamente legato il carattere di servizio. I ministri, infatti, in quanto dipendono interamente da Cristo, il quale conferisce missione e autorità, sono veramente “servi di Cristo”, ad immagine di Lui che ha assunto liberamente per noi la “condizione di servo”…”(n. 876 del Catechismo della Chiesa Cattolica e-book, pag. 590-591).

Papa Francesco, nell’omelia del 18 Maggio in Santa Marta, citando i versetti di Giovanni, 21,15-19, [4] in cui Gesù chiede ripetutamente a Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro? , immagina che Pietro ricordi in quei brevi istanti i tanti momenti passati con il Signore, cercando il perché di quella domanda insistente e cercando di trovare dentro di lui una risposta sincera.

In questo momento così decisivo – si domanda il Papa - , «cosa dice il Signore a Pietro? Tre cose: “Amami, pascola e preparati”». Innanzitutto – prosegue -  Gesù chiede a Pietro: «Amami più degli altri, amami come puoi ma amami». Ed è «quello che il Signore chiede ai pastori e anche a tutti noi. “Amami”». Perché «il primo passo nel dialogo col Signore è l’amore. Lui ci ha amato per primo ma noi dobbiamo amarlo: “Amami”». Quindi egli chiede a ogni pastore: «Amami». E poi: « “Pascola”. Tu sei pastore, pascola. Non spendere il tempo in altre cose. “Pascola”. Tu sei chiamato a pascolare, la tua identità è essere pastore. L’identità di un vescovo, di un prete, è essere pastore. “Pascola con amore, non fare altra cosa, ama e pascola”» . Seguendo il dialogo del Signore con Pietro, il Papa ha aggiunto la terza indicazione. Si potrebbe infatti dire: «E dopo, Signore, mi darai il premio? — Sì, preparati, perché ti porteranno dove tu non vuoi. Preparati alle prove, preparati a lasciare tutto perché venga un altro e faccia cose diverse. Preparati a questo annientamento nella vita. E ti porteranno sulla strada delle umiliazioni, forse sulla strada del martirio». Tre semplici concetti: «Amami, pascola, preparati».

Restano, ha concluso Francesco, i tre insegnamenti fondamentali: «amare pascolare e prepararsi alla croce». Questi tre aspetti «sono il “seguimi”; così Gesù vuole che i pastori lo seguano: amando, pascolando e preparandosi alla croce».

 

di Stefania Venturino

 

 

 


[1] Dal Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) e-book, n. 752, pag. 505: “Nel linguaggio cristiano il termine “Chiesa” designa l’assemblea liturgia, ma anche la comunità locale o tutta la comunità universale dei credenti. Di fatto questi tre significati sono inseparabili. La “Chiesa” è il popolo che Dio raduna nel mondo intero. Essa esiste nelle comunità locali e si realizza come assemblea liturgica, soprattutto eucaristica. Essa vive della Parola e del Corpo di Cristo, divenendo così essa stessa corpo di Cristo.

[2] Dal CCC e-book n. 77 (che riprende la Costituzione dogmatica “Dei Verbum” del Concilio Vaticano II) pag. 82: “Affinchè il Vangelo si conservasse sempre integro e vivo nella Chiesa, gli Apostoli lasciarono come successori i Vescovi, ad essi affidando il loro proprio compito di magistero. Infatti, la predicazione apostolica, che è espressa in modo speciale nei libri ispirati, doveva essere conservata con successione continua fino alla fine dei tempi”.

[3] Dal CCC e-book n. 2032, pag- 1247: “La Chiesa “colonna e sostegno della verità”, “ ha ricevuto dagli Apostoli il solenne comandamento di Cristo di annunziare la verità della salvezza. E’ compito della Chiesa annunziare sempre e dovunque i principi morali anche circa l’ordine sociale e così pure pronunciare il giudizio su qualsiasi realtà umana, in quanto lo esigano i diritti fondamentali della persona umana o la salvezza delle anime”:

[4] Vangelo S. Giovanni, 21, 15-19: Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse: "Pasci i miei agnelli". Gli disse di nuovo: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse: "Pasci le mie pecorelle".  Gli disse per la terza volta: "Simone di Giovanni, mi vuoi bene?". Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene". Gli rispose Gesù: "Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi". 20  Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: "Seguimi".

 

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